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Domenico Cariolato

L’associazione Domenico Cariolato prende il nome dall’eroe vicentino del Risorgimento, a fianco di Giuseppe Garibaldi in tutte le sue battaglie e unito a lui in un saldo rapporto di amicizia. L’Associazione ricorda non solo le sue imprese eroiche ma soprattutto il successivo generoso impegno nella vita civile, sociale e politica di Vicenza: vuole così attualizzarne la memoria incentivando la partecipazione attiva della cittadinanza in ambito culturale e sociale e contribuendo alla valorizzazione della città di Vicenza.

Chi è Domenico Cariolato


1835

Domenico Cariolato nasce il 7 luglio 1835 a Vicenza

1848

Nel 1848 non ancora tredicenne partecipa all’insurrezione di Vicenza contro gli Austriaci, che varrà alla città la prima medaglia d’oro al valore. Nella battaglia decisiva del 10 giugno salva una donna e i suoi bambini lanciando lontano una granata che stava per colpirli. Riceve il primo riconoscimento al valor militare.

1849

Nel 1849 è a Roma a difendere la Repubblica contro l’attacco francese. Per il valore dimostrato il ragazzino riceve una daga d’onore dal generale Avezzana e il riconoscimento anche del nemico generale francese Oudinot, con il quale aveva sostenuto un famoso battibecco in cui dimostrava tutta la sua fierezza.

Esule poi a Torino, viene presentato a Vittorio Emanuele che gli fa conoscere il principino Umberto. Ma sono anni di difficile sopravvivenza: Domenico riesce a mantenersi da solo facendo vari lavori: macina colori per l’Accademia delle belle arti, dove poi per la prestanza fisica viene scelto come modello, è maestro di nuoto ecc. Intanto studia da solo e accompagnato da maestri importanti come Felice Orsini.

1859

Nel 1859 è Cacciatore delle Alpi in Trentino con Garibaldi. Da allora non lascerà più il generale. Con i Mille è tra le Guide a cavallo e si distingue fin dalla partenza, come ricorda Cesare Abba. Di lui ci sono in Sicilia e Campania molte testimonianze del suo eroismo. Lo cita anche la famosa giornalista inglese White, sempre al seguito di Garibaldi. A testimonianza della vicinanza a Garibaldi è la sua presenza tra le quattro guardie che l’8 novembre del 1860 a Napoli lo accompagnano nella sala del trono, dove l’Eroe dei due mondi presenta con Vittorio Emanuele II il risultato del plebiscito.

1861

Dal 1861 al 1872 Cariolato è con Garibaldi sempre nelle Guide a cavallo in tutte le imprese, da Bezzecca a Mentana a Digione.

E’ ufficiale dell’esercito italiano, che lascia con il grado di colonnello nel 1872.

1872

Inizia la sua vita da civile, fatta di impegno politico e sociale. Milita nelle fila dei radicali vicentini e nel 1882 è candidato alle elezioni politiche ma in seguito si rifiuterà di ricandidarsi, disapprovando la politica trasformista dello Stato. Si sente più adatto agli impegni sociali, in cui è attivissimo a favore della giustizia sociale e della partecipazione attiva dei cittadini.

1874

Al suo fianco la moglie Annamaria Piccoli, sposata nel 1874, donna di grande valore, impegnata nella direzione di un asilo rurale fondato da lei e dal padre, pittrice e patriota

1882

Domenico è sempre in contatto con Garibaldi, come testimoniano le molte lettere che i due si scambiano. Assume anche la curatela degli affari dei figli Menotti e Ricciotti e sarà lui a mettere nella tomba il generale amato nel giugno del 1882.

1898

Prima Cavaliere (1869), poi Commendatore (1881) e infine Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia (1898), risiede per alcuni periodi a Roma, dove frequenta la corte e riceve importanti incarichi.

1909

E’ del 1909 la dolente lettera che Cariolato scrive a Cesare Abba, e pubblicata su La Stampa, dopo un viaggio a Quarto, dove ritorna nell’osteria della partenza dei Mille constatando che non ve n’è il ricordo.

1910

Muore a Roma il 29 gennaio 1910, mentre fa parte della Commissione per il Cinquantenario di Marsala. Viene trasportato a Vicenza, dove dopo solenni accoglienze verrà riposto nella tomba di famiglia nella parte monumentale del cimitero della città.

oggi

Cimeli e documenti sono conservati nell’archivio Cariolato al Museo del Risorgimento di Vicenza: si tratta anche della raccolta più ricca di oggetti appartenuti a Garibaldi e di suoi scritti (tra cui l’autografo del suo terzo romanzo, I Mille).

Dal 2019 è a lui intitolata l'Associazione Domenico Cariolato, che propone incontri ed eventi su tematiche culturali, civili, sociali e di costume, presentazione di libri, concerti, cene a tema.

Ogni anno l’Associazione indice il Premio Domenico Cariolato che, ricordando i valori e l’impegno del nostro eroe per l’Italia e per Vicenza, conferisce un riconoscimento ad un vicentino che in ambiti diversi si sia distinto nel valorizzare Vicenza e offre un contributo ad un progetto educativo e/o sociale.

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza è intimamente legato alla vita morale, culturale ed alle tradizioni della città e del suo territorio. L’istituto raccoglie memorie di eventi e di personaggi che appartengono alla storia d'Italia e che furono protagonisti nelle vicende storiche della città. Sul colle Ambellicopoli dove sorge villa Guiccioli, attuale sede del museo, si svolse l'eroica resistenza del 1848 che vide la popolazione vicentina, impegnata per la difesa della città, in unione con i volontari provenienti da varie regioni della penisola.